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Dinamica Circolare 6B Ruotato

Per vedere animazione dell'opera in rotazione cliccare qui

 

 La poliedrica ricerca dell’artista sintetizza in modo semplice uno studio complesso, in bilico tra arte e scienza, rendendo lo spettatore protagonista di una visione spazio–temporale da lei minuziosamente programmata. Il segno deciso e l’equilibrio tra bianco e nero determina un’iconicità che si delinea come il tratto distintivo dei suoi lavori e la loro assoluta riconoscibilità. I ribaltamenti elicoidali dell’opera nascono da una propulsiva inclinazione al movimento – dinamiche, diffusione, circolari – che introduce l’intenzione di ribaltare l’approccio statico dell’arte classica.

                                                                                                                    
                                                           Certificato opera esposta in Enlighting Mind

L’opera esposta al Dipartimento di Fisica e Astronomia, Dinamica Circolare 6B Ruotato, è un'opera cinetica in cui il pannello circolare può essere posto in rotazione; il risultato è chiaramente frutto di un ragionato sistema di movimenti opposti e alternati. Questi sembrano vivere di un’astuta autonomia, in grado di strappare l’occhio di chi lo guarda e trasportarlo in una dinamica ulteriore. I suoi labirintici effetti ottici trascinano l’osservatore in una dimensione che trascende l’esperienza sensoriale, comportando un profondo e completo coinvolgimento di tutti i sensi. Un abbandono che nel suo ipnotico avvolgerci può trascinarci via dalle sponde del reale per condurci sui lidi di una riflessione ulteriore. Ma è quasi impossibile descrivere condizioni così soggettive in cui l’osservatore entra in stretta relazione con l’opera, di certo è meglio esperirle. 

 

Biografia dell'artista

Marina Apollonio è figura di rilievo internazionale tra le più rappresentative dell’arte Ottico-Cinetica Italiana. Nei primi anni '60 inizia la sua ricerca sulla percezione e sulla comunicazione visiva, realizzando i suoi primi Rilievi metallici a sequenze cromatiche alternate e le sue prime Dinamiche circolari. Condivide con altri esponenti dell'Optical Art il desiderio di un'arte depersonalizzata, in opposizione al concetto di astrazione espressiva. Utilizza materiali industriali moderni, per creare strutture calcolate che, nella visione dello spettatore, si trasformano in spazi dinamici e fluttuanti.  Fa parte integrante dei movimenti storici dell'Arte Ottico-Cinetica; gravita intorno al Gruppo N di Padova ed al Gruppo T di Milano, condividendone sia gli intenti delle ricerche, sia la scelta dei materiali. Conosce Peggy Guggenheim, che dopo aver visto le sue opere in mostra a Venezia nel 1968, acquista il “Rilievo n. 505” per la sua collezione.Recentemente, la Schirn Kunsthalle Frankfurt le commissiona l'opera Spazio ad attivazione cinetica, un disco rotante di dieci metri, che viene collocato nella rotonda del museo. La rivista Artforum le dedica la copertina di maggio 2007. Ha partecipato a numerose mostre internazionali (Graz, Parigi, Buenos Aires, New York, Barcellona, Waldenbuch, Nizza, etc.). Il Guggenheim di Venezia le dedicherà una personale nell’aprile 2024.

                                                                         
                      Marina  immersa nella propria opera al Mumok, durante la mostra "Vertigo". Vienna 201

 

Ultimo aggiornamento

17.10.2024

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