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Dioscuri Chiari

                                                                                                                         
Nell’opera Dioscuri Chiari, da una semplice cilindro ottagonale di metallo dall'aspetto semplice e con piccoli intagli laterali, emerge una scultura di luce che rappresenta due figure che sorreggono una sfera di luce. Con la loro immaterialità luce e ombra, grandi protagoniste dell’ arte di Corneli, individuano l’immagine l’immagine in visione. Dioscuri chiari, si basa sul sapere antico dell’anamorfosi (ana–mórfosis, forma ricostruita). Questa è frutto di un attento studio matematico che consente all’artista di formare l’immagine, senza definirne i contorni, giocando su regole prospettiche e percettive. L’anamorfosi inverte gli elementi e i principi della naturalità prospettica: proietta le forme fuor di se stesse invece di ridurle ai loro limiti visibili, e le disgrega perché si ricompongano in un secondo tempo, quando siano viste da un punto determinato o riflesse in uno specchio particolare.
Dioscuri Chiari
2020
Installazione
Ottone, foglia d’oro, acciaio, LED
Dimensione
Cm 200x300x70

                                            Dioscuri chiari esposto in EM 16 maggio 2022

Biografia dell’artista

https://fabriziocorneli.net/

 

Fabrizio Corneli vive e lavora a Firenze dove è nato nel 1958.

 

Ha esposto in numerosi spazi pubblici e privati in Italia e all’estero, fra i quali: Palazzo delle Esposizioni, Roma (1979); Villa Romana, Firenze; Maryland Institute, Baltimora; XI Quadriennale di Roma; P.A.C. Milano (1986); Villa Celle, Santomato Pistoia (1988); Palau de la Generalitat Valenciana, Valencia (1990); Museo de arte contemporáneo Sofía Imber, Caracas (1992); Kunstverein Grafschaft Bentheim, Neuenhaus; Galleria Comunale d’Arte Moderna, Bologna; Rocca Paolina, Perugia (1997); Museum of Modern Art, Kamakura; Museum of Contemporary Art, Sapporo (1999); Palau de la Virreina, Barcellona (2000); Metropolitan Museum of Photography, Tokyo (2001); Villa Medicea La Màgia, Quarrata, Pistoia; Palazzo delle Papesse, Siena; MAN, Nuoro (2006); Archäologisches Museum Frankfurt (2012); Musée Granet, Aix-en- Provence (2013); Sharjah Art Museum UAE (2014); Museo della città, Rimini; Torre degli Zuccaro e Torre di Sant’Alò, Mantova; Istituto Italiano di Cultura, Madrid (2016), a cura dello Studio Trisorio; Centro Pecci, Prato; MAMbo, Bologna (2017). Ha realizzato installazioni permanenti nelle città di Pistoia (1997), Sélestat (1999), Kobe (2001, 2007), Anderlecht (2006), Prato (2000, 2014), L’Aquila (2011, 2015), Traunstein (2020), Tainan City (2021), Doha (2021).

Ultimo aggiornamento

13.06.2024

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