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Halo

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L’opera Halo di Fabrizio Corneli confonde il confine tra visibile e invisibile. Le silhouette astratte emettono una morbida iridescenza sferica che somiglia a un arcobaleno, imprimendo un'apparenza immanente e immensurabile di energia. L’immagine come significato vuole essere sfuggente e comunque rimandare a un universo, quello delle luci e delle ombre, fluido e inaffidabile, del vedere qualcosa di bello , ma anche di effimero e di non completamente comprensibile.
L’opera esprime una visualizzazione e quasi una materializzazione della percezione della luce e del suo scomporsi in componenti cromatiche.
Nel riquadro nero il materiale della superficie crea un ambiguo gioco con la biocularità dell’ossevatore e rende evidente una virtuale sfera di luce attorno alla quasi puntiforme sorgente led posta a ravvicinata distanza dalla parete. Un omaggio agli studi prospettici avviati a inizio ‘400 proprio nella sua Firenze da Filippo Brunelleschi e Leon Battista Alberti.
Halo
2019
Installazione
Materiali vari su alluminio, acciaio, LED
Dimensione
Cm 100x100x70
                         
                                            Foto dell'inaugurazione 16 maggio 2022

Biografia dell’artista

https://fabriziocorneli.net/

 

Fabrizio Corneli vive e lavora a Firenze dove è nato nel 1958.

 

Ha esposto in numerosi spazi pubblici e privati in Italia e all’estero, fra i quali: Palazzo delle Esposizioni, Roma (1979); Villa Romana, Firenze; Maryland Institute, Baltimora; XI Quadriennale di Roma; P.A.C. Milano (1986); Villa Celle, Santomato Pistoia (1988); Palau de la Generalitat Valenciana, Valencia (1990); Museo de arte contemporáneo Sofía Imber, Caracas (1992); Kunstverein Grafschaft Bentheim, Neuenhaus; Galleria Comunale d’Arte Moderna, Bologna; Rocca Paolina, Perugia (1997); Museum of Modern Art, Kamakura; Museum of Contemporary Art, Sapporo (1999); Palau de la Virreina, Barcellona (2000); Metropolitan Museum of Photography, Tokyo (2001); Villa Medicea La Màgia, Quarrata, Pistoia; Palazzo delle Papesse, Siena; MAN, Nuoro (2006); Archäologisches Museum Frankfurt (2012); Musée Granet, Aix-en- Provence (2013); Sharjah Art Museum UAE (2014); Museo della città, Rimini; Torre degli Zuccaro e Torre di Sant’Alò, Mantova; Istituto Italiano di Cultura, Madrid (2016), a cura dello Studio Trisorio; Centro Pecci, Prato; MAMbo, Bologna (2017). Ha realizzato installazioni permanenti nelle città di Pistoia (1997), Sélestat (1999), Kobe (2001, 2007), Anderlecht (2006), Prato (2000, 2014), L’Aquila (2011, 2015), Traunstein (2020), Tainan City (2021), Doha (2021).

Ultimo aggiornamento

16.06.2024

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